“Il bianco del muro reale in fondo non è tanto diverso dal limbo bianco in cui si muove la bambina nelle foto e nel video. E’ per me un’incognita, una pagina neutra sulla quale tutto può essere scritto. Come gli altri elementi anche queste reti-pareti sono gli incontri che facciamo, le relazioni che, volenti o nolenti, stabiliamo con il mondo; qualcosa che ci viene incontro, con cui dobbiamo imparare a convivere, aggirare o affrontare”. A.G.