DVD sonoro colore 16\9 10.37 minuti
In poche parole le portavano via tutto ciò che le era caro… è così che Sara si oppose, insistentemente, giorno dopo giorno, perché difendere il proprio gioco significava proteggere il suo territorio.
E alla fine come è andata la storia ce lo dice il di-segno.
Il video ripropone attraverso la metafora del gioco universale della Campana la determinazione ad “agire” per salvaguardare il proprio pezzo di “mondo”: lo spazio dell’esperienza che la protagonista va costruendo attraverso i suoi disegni, tracciando, aggiustando, apprendendo per prova ed errore. E’ per conservare il diritto di continuare a giocare che la bambina difende lo spazio che costruisce attorno a sé ridisegnandolo ogni giorno con un segno sempre più marcato. Come la protagonista del video Io dico che ci posso provare (2008) era costretta a trovare di volta in volta nuove strategie di superamento dei muri, Sara non si rassegna ma si appropria di quello spazio prendendosene cura e negando, a sua volta, la cancellazione: se qualcuno dall’esterno distrugge il suo gioco, ogni giorno la bambina lo riproduce sul cemento attraverso l’azione del disegno. Ciò comporta una fluttuazione di segni che si stratificano sommando disegno e sua negazione, in una traccia che si fa sempre più evidente, si sgrana e poi si ridefinisce, viene sfumata per poi rinascere dalle “macerie” fino a costituire la struttura di un’immagine della memoria che racconti come è andata la storia




